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Sotto una giusta luce

Nell’interior design non si può parlare di colore senza considerare la luce ambientale: essa influisce sulla percezione del colore, portandolo a virare a seconda delle proprie caratteristiche. Qui di seguito alcuni aspetti da tenere in considerazione nella realizzazione di un buon progetto illuminotecnico, dove l’obiettivo è quello di garantire non solo ambienti ben illuminati, ma spazi piacevoli da vivere.

Nell’interior design non si può parlare di colore senza considerare la luce ambientale: essa influisce sulla percezione del colore, portandolo a virare a seconda delle proprie caratteristiche. Ecco che si parla di illuminotecnica, ovvero lo studio che si occupa di tutto il mondo che gravita attorno alla luce (era intuibile, vero?), perché nella progettazione utilizzare la giusta illuminazione è fondamentale.

Si trascorre gran parte del tempo al chiuso, si è quindi costantemente esposti alla luce artificiale: essa è nettamente diversa da quella dello spettro solare e soprattutto non cambia con il trascorrere delle stagioni.

Ristorante Imperfecto a Washington (USA), progettato OOAK Architects nel 2021.

I raggi del sole o le radiazioni prodotte dalla volta celeste hanno uno spettro che viene definito completo e dinamico, costituito da tutti i colori dell’arcobaleno e hanno intensità della luce e temperatura del colore variabili in base allo scorrere delle ore durante l’arco della giornata.
La luce artificiale, al contrario, non ha la stessa completezza: le classiche lampadine si limitano ad emettere radiazioni tendenti al rosso e, potendo regolare soltanto l’intensità e non la qualità, risultano sistemi di illuminazione decisamente poco favorevoli ai bioritmi dell’uomo. Fortunatamente esistono oggi lampadine artificiali che possono riprodurre lo spettro naturale della luce del giorno, utilizzate anche nei sottomarini e nelle navicelle spaziali, perfette per illuminare gli ambienti con un’eccezionale resa cromatica.

In primis nella progettazione è da considerare che i colori possono subire variazioni cromatiche a seconda della distribuzione della luce nell’ambiente; bisogna poi tenere presente che la luce stessa ha un colore, essa infatti può essere calda (con riflessi arancioni) o fredda (con riflessi bluastri).

Negozio Goodies a Santa Monica (USA), progettato dallo studio Sheft Farrace nel 2021.

L’illuminamento è una grandezza fisica che non si riferisce alla sorgente luminosa (ovvero qualsiasi oggetto che emette luce), ma al suo comportamento quando investe una superficie. L’illuminamento è massimo quando la superficie è perpendicolare ai raggi luminosi, mentre è nullo quando i raggi sono paralleli alla superficie ed esso si misura in lux.

La temperatura del colore è un valore scientifico e si riferisce alla tonalità della luce ed è espressa in gradi Kelvin (K). La temperatura del colore si misura grazie ad una scala numerica da 1000 a 12000; più alto è il numero di K, più bianca o bluastra apparirà la luce. I parametri per ottenere una resa cromatica naturale di una luce diurna saranno la temperatura del colore pari a 6500 K e un illuminamento tra i 10^4 e i 10^5 lux.

Scala numerica che indica la temperatura colore espressa in gradi Kelvin.

Il Lumen (lm) è l’unità di misura che determina l’intensità luminosa, ovvero quanta luce produce una lampadina.
Un ruolo fondamentale quando si parla di luce e colore è svolto dalle superfici: pavimenti, soffitti, pareti e oggetti assorbono e riflettono una certa quantità di luce che determina l’indice di rifrazione.
Gli occhi e la loro capacità di funzionare dipendono direttamente dalla quantità e qualità della luce, così come la percezione dei colori è strettamente legata alla radiazione luminosa, ovvero il fascio di luce che ha il potere di mostrare i colori così come di alterarli o nasconderli.
Bisogna porre l’attenzione anche ad un altro indice, quello di restituzione del colore (CRI): è stato elaborato per descrivere con quanta precisione i colori vengono restituiti dalle sorgenti di luce artificiale rispetto alla luce naturale. Deve essere sempre relazionato alla temperatura di colore sapendo che il CRI della luce solare è pari a 100, di conseguenza più sarà alto, più i colori saranno considerati veritieri (CRI 85 è il valore consigliato minimo).

Coffee and Reading Space, progettato da HCCH Studio nel 2021.

In conclusione questi sono solo alcuni aspetti da tenere in considerazione nella realizzazione di un buon progetto illuminotecnico, dove l’obiettivo è quello di garantire non solo ambienti ben illuminati, ma spazi piacevoli da vivere. In generale è comunque utile sapere che una luce troppo fioca ostacola una buona visione, ma anche che troppa luce la impedisce del tutto; allo stesso modo è da tenere a mente che una luce fredda tende a favorire la concentrazione, mentre una calda il rilassamento (ma attenzione a non eccedere né con quelle troppo fredde né con quelle troppo calde, si ottiene l’effetto opposto!).

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